I ladri di Pisa

L’amministrazione Biden sostiene illegalmente il genocidio a Gaza

In una lettera Inviata il 13 febbraio, l’associazione Veterans For Peace (VFP) ha chiesto al Dipartimento di Stato di porre fine alle spedizioni di armi in Israele e ha invitato l’Ispettore Generale del Dipartimento a indagare su presunti atti criminali compiuti da parte di alti funzionari dell’amministrazione Biden, in violazione della legge degli Stati Uniti e dei trattati ratificati.

Veterans for Peace è un’organizzazione internazionale attiva da 39 anni, composta da ex militari e altri oppositori della guerra. Dal 1985 ha messo in luce i veri costi della guerra e del militarismo; il suo obiettivo è quello di abolire la guerra come strumento della politica.

La lettera di Veterans For Peace sostiene che il governo degli Stati Uniti e i suoi funzionari hanno commesso violazioni delle seguenti leggi:

  • L’U.S. Conventional Arms Transfer Policy, memorandum che vieta i trasferimenti di armi statunitensi quando è probabile che siano utilizzati da Israele per commettere genocidio, crimini contro l’umanità e gravi violazioni delle Convenzioni di Ginevra, compresi gli attacchi intenzionalmente diretti contro obiettivi civili o civili protetti o altre gravi violazioni del diritto internazionale umanitario o dei diritti umani, compresi gravi atti di violenza di genere o gravi atti di violenza contro i bambini. Decine di denunce effettuate dagli amministratori ospedalieri di Gaza, così come da Amnesty International, Human Rights Watch, Autorità Palestinese, Sudafrica, Turchia, Medici Senza Frontiere, UNRWA, UNICEF, Segretario Generale delle Nazioni Unite, dal Consiglio norvegese per i rifugiati e dal Programma alimentare mondiale, hanno confermato che c’è un disastro in corso per i diritti umani a causa del taglio di acqua ed elettricità e la distruzione deliberata delle infrastrutture di trasporto da parte di Israele.

  • Il Foreign Assistance Act, che vieta la fornitura di assistenza a un governo che “si impegna in un modello coerente di gravi violazioni dei diritti umani internazionalmente riconosciuti”.

  • L’Arms Export Control Act, che afferma che i paesi che ricevono aiuti militari statunitensi possono usare solo armi per legittima autodifesa e sicurezza interna. La campagna genocida di Israele a Gaza va ben oltre l’autodifesa e la sicurezza interna.

  • L’U.S. War Crimes Act, che vieta gravi violazioni delle Convenzioni di Ginevra, tra cui uccisioni intenzionali, torture o trattamenti inumani, che causano volontariamente grandi sofferenze o gravi lesioni a corpo o salute, e deportazione o trasferimento illeciti, come quelli perpetrati dalle forze occupanti israeliane.

  • La legge Leahy, che proibisce al governo degli Stati Uniti l’uso di fondi per l’assistenza alle unità di sicurezza straniere nel caso in cui ci siano informazioni credibili che implicano quell’unità nella commissione di gravi violazioni dei diritti umani.

  • Il Genocide Convention Implementation Act, emanato per ottemperare agli obblighi derivanti agli Stati Uniti ai sensi della Convenzione sul Genocidio, prevede sanzioni penali per le persone che commettono o incitano ad altri a commettere genocidio.

L’avvocato per i diritti umani, Terry Lodge, che ha redatto la lettera dei VFP, ha sottolineato quello che ha definito “il doppio standard del Dipartimento di Stato per determinare la criminalità di guerra”, citando una determinazione del segretario Blinken, del 6 dicembre 2023, secondo cui “le Forze di Supporto Rapido (RSF) del Sudan compivano ‘crimini contro l’umanità e pulizia etnica’. Per quanto orribili possano essere i crimini della RSF, impallidiscono rispetto a quello che Israele sta facendo a Gaza.

Questa lettera è importante per tre motivi.

Innanzi tutto ci fa vedere la doppiezza di Joe Biden: mentre di giorno fa la faccia feroce nei confronti del primo ministro israeliano Netanyahu, chiedendo il cessate il fuoco, la notte la sua amministrazione fa affari d’oro con Israele rifornendola di armi e munizioni. Come i ladri di Pisa, che di notte andavano a rubare insieme e di giorno litigavano.

Anche il nuovo porto al largo di Gaza segnerà un altro passo nel coinvolgimento diretto degli Stati Uniti nella crisi in Palestina.

Lo stesso governo italiano partecipa alla torta delle forniture militari ad Israele. Nonostante la presidente del consiglio prima e il ministro degli esteri poi abbiano affermato che dopo il 7 ottobre l’Italia aveva sospeso l’invio di armi ad Israele, le statistiche dell’Istat dimostrano che ad ottobre e novembre l’Italia ha esportato armi e munizioni verso lo stato alleato.

Quali sono infine le possibilità che la lettera dei veterani ottenga un risultato concreto? In realtà, secondo la Corte Suprema USA, i singoli cittadini o gruppi di cittadini non hanno alcuna possibilità di portare in giudizio il Dipartimento di Stato. Solo un Comitato del Congresso, sostenuto da una risoluzione del Senato o della Camera, può portare il Dipartimento di Stato alla corte federale. Non c’è alcuna speranza che questo possa accadere.

L’augurio fatto da un autorevole esponente di VFP è che “proprio come ogni buon soldato può riconoscere quando gli viene dato un ordine illegale, crediamo che alcuni membri del personale del Dipartimento di Stato siano inorriditi dagli ordini che gli vengono dati e decideranno di sostenere la legge, trovare il coraggio di parlare e chiedere la fine della carneficina. Il VFP sostiene con entusiasmo Josh Paul per quello che ha fatto e crediamo che anche l’opinione pubblica lo faccia.”

In pratica si cerca di far leva sui rimorsi di coscienza di personale dipendente, che non sarebbe arrivato dove è se non avesse una buona dose di pelo sullo stomaco. In realtà solo la pressione di un vasto movimento di massa può spingere i governi a fare qualcosa.

La lettera è comunque un atto di denuncia che mette in luce come le leggi, anche se buone, siano facilmente aggirate da un governo determinato e sostenuto da media che diffondono in modo acritico le sue bugie. E questo per ora è tutto dalla patria della democrazia.

Tiziano Antonelli

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